domenica 5 dicembre 2021

le parole fanno male.


 Io devo e voglio, fortemente voglio, condividere   alcuni  momenti   di vita vissuta. Io ho perso la vista circa vent'anni fa, e in questo tempo mi sono accorta che tra le persone, ci sono 1000 preconcetti, pregiudizi, e anche convinzioni, alle volte credetemi assurde, sui non vedenti, su quello che possono e non possono fare, su come si svolga la vita di un non vedente, come se chiunque non veda debba per forza avere una vita standard, ricca solo di limiti e privazioni. Il limite c'è, ci mancherebbe, sarebbe davvero stupido ammettere il contrario, ma c'è anche tanta forza di volontà, e poi non è detto che i limiti siano sempre gli stessi e che  le capacità siano sempre le stesse, in tutti quelli che non ci vedono,   perché  Credetemi, da quando ho perso la vista, mi sono trovata spesso  di fronte  a domande così   improbabili E anche inopportune,   che la metà sarebbe bastata,  e mi sono spesso trovata  a vivere situazioni fastidiose e imbarazzanti.  Vorrei introdurre l'argomento con alcuni episodi capitati proprio a me, E pensate che   qualche tempo   fa, grazie a questo racconto con il quale ho scelto di iniziare,  mi sono anche guadagnata  un'intervista alla radio.  Insomma, un bel giorno  mi chiama una  tipa del call center  della mia banca, perché sembra che ci sia stato un problema di pagamento con la mia prepagata. Siccome voleva che le dessi il numero della carta, le  ho spiegato che prima avrei chiamato la banca per verificare e che comunque, essendo stata  non vedente,   nell'immediato, non le avrei potuto dare nessun numero ,perché ai tempi avevo sì un'applicazione che mi permetteva di leggere ma era un po' farraginosa, e tra l'altro, in quel momento ero sola e avrei dovuto  aspettare il mio compagno che  leggesse eventualmente Per me,    tale numero di carta. Così la signorina in questione, mi spiega che potrebbe essere un problema se qualcun altro mi dettasse quel numero ,perché l'intestataria della carta sono  io, io un po' stupita le chiedo, come altro potrei fare , secondo lei, a darle quel numero se io non ci vedo, E la probabile discendente di Einstein  mi suggerisce che avrei potuto   leggere il numero della carta,  copiare  i numeri su un foglietto e poi dettarli  a lei... scusa ma cosa non ti è chiaro della frase sono non vedente?    io faccio notare all'argutissima signorina che non vedendo non sono in grado di copiare  e tantomeno di leggere l'eventuale numero di carta e di conseguenza neanche  il foglietto, E lei, suppongo    riattivando  l'ultimo neurone rimastole, partorisce la sua estrema Perla di saggezza, E mi chiede  :""ma  lei non sa leggere in ebraico   ???""E io:""intende... in  braille???""  ...ma volendo anche in aramaico, sai con un po' di impegno, ma al momento me  trovi impreparata!!! Poi però si è scusata, ma non per l'abominevolezza della sua domanda, ma solo perché pensava di essere stata indiscreta... ma figurate , fammene altre due o tre così, E te lo giuro scrivo un libro
  Forse un  libro no, ma sicuramente lo spunto per un articolo me lo ha dato. Non so perché, ma quando dici di essere non vedente,  scatta in alcune persone,  qualcosa che gli fa perdere  qualunque cognizione. cominciano  a farti domande sconnesse. Senza alcun motivo apparente.  Io posso giurarvi che  non sono io che le vado a cercare, ma credo che le signorine dei call center abbiano un debole per me, quindi non posso non parlarvi di lei,       la signorina del 187, che mi chiama, e  la conversazione è andata più o meno così:
"Buongiorno sono del 187 parlo con la signora Conte Annalisa?"
"Sono la signora Conte Annalisa mi dica"
"Però lei mi assicura di essere la signora Conte Annalisa?"
 vi assicuro che già in questo momento ho pensato: ecco ci risiamo, adesso mi chiede se so leggere  in ebraico!!!  voglio dire, mi hai contattata tu, sai il mio nome, ce l'avrai qualche altra informazione, non so chiedimi il codice fiscale. Comunque con calma rispondo:
"Sì sono abbastanza sicura di essere la signora Conte Annalisa"
"Allora me lo conferma?"
Ma è un gioco a premi o devi darmi qualche informazione? O l'accendiamo oppure te  prego famme    chiede l'aiuto da casa, ma nom me   sequestrà  così? Non gliel'ho detto ma avrei voluto, ho comunque confermato di essere Annalisa Conte per l'ennesima volta e lei a questo punto mi chiede:
"Volevo sapere se le era arrivata la comunicazione scritta del 187 e se l'aveva letta personalmente?"
A quel punto io le rispondo che purtroppo personalmente non ho letto nulla perché sono non vedente, e stavo per aggiungere che se comunque fosse arrivata una comunicazione me lo avrebbe detto e l'avrebbe letta il mio compagno, ma lei alla parola non vedente mi blocca e mi fa:
"Capisco, allora può passarmi la sua infermiera così parlo  direttamente con lei"
La mia infermiera???
Vi giuro non ce l'ho davvero fatta, sono scoppiata a ridere e le ho detto:
"La mia infermiera ??? Scusi ma cosa le fa pensare che abbia bisogno di un'infermiera non ci vedo non mi hanno mica lobotomizzata?"
A quel punto mi ha attaccato il telefono in faccia. Cioè io resto davvero basita, se non avesse attaccato le  avrei detto:" ma se non ce l'hai tu l'infermiera come è possibile che ce l'abbia io"? ragazzi  ve lo dico c'è gente che davvero non sta bene, cioè esiste qualcuno che davvero crede che un non vedente abbia bisogno di un'infermiera, ma di cosa stiamo parlando ?
  Purtroppo però è davvero così, perché dilaga la convinzione che essere non vedenti equivalga ad essere incapaci, o stupidi, o comunque qualcuno di cui gli altri si debbano occupare, al pari di come ci si occupa di un ammalato. Io non so perché questo si verifichi, ma confrontandomi con altri amici non vedenti, ho notato che si tende ad omologarci  come una categoria di persone che può fare davvero poche cose, e il cui limite non sta solo nel non  vedere, ma vada  anche oltre. Si pensa spesso a un non vedente come a qualcuno che abbia un deficit cognitivo.  Vi posso assicurare che non è così, come nei normo vedenti ci sono persone capaci e persone incapaci, la stessa cosa vale per i non vedenti,     Posso giurarvi che ho pensato spesso che sarebbe stato il caso di iniziare ad andare   in giro con un cartello con su scritto:"sono non vedente non sono deficiente". Tempo fa mi sono recata   in circoscrizione per richiedere un documento. La  signora per tutto il tempo gentilissima, poi nella compilazione del documento se ne esce con una domanda assurda: ma tu mi assicuri che sei solo non vedente?"  Io resto  un attimo perplessa E le chiedo:"in che senso scusi?"E lei:"no sai perché qui bisogna certificare che tu sei abile e capace, mi assicuri di essere abile e  capace di intendere?" credo di aver cambiato voce e girato la testa tipo Linda Blair nell' esorcista e con molta meno pacatezza di prima le ho risposto:"fino a prova contraria sì!!!", E lei non ancora soddisfatta , ribatte:"scusami ma visto che sei non vedente te lo devo chiedere per forza"...  cioè, ma per quale  stramaledetto    motivo? Vorrei capire cosa induca la gente a pensare che siccome non ci vedo dovrei anche essere ritardata? Non è che mi stai chiedendo se riesco a scalare la roccia a mani nude, Che poi se fossi amante degli sport estremi potrei anche trovare un modo per farlo magari, tu siccome io non ci vedo mi stai chiedendo se sono in grado di agire e capire, E vorrei sapere per quale motivo non dovrei esserlo. Credetemi questa cosa sta diventando davvero pesante, ovunque vada c'è qualcuno che si sente in dovere di farmi delle domande O fare affermazioni assolutamente fuori dalla grazia di Dio. Se parlando io dico di essere stanca mi sento rispondere:"stanca di che, di stare seduta?", se dico che c'è una persona che mi aiuta a pulire casa, quella diventa la signora che mi guarda, se esco con un'amica quella diventa la ragazza che mi accompagna, A questo punto sono io a voler capire che problemi ha sta gente!!! Non capisco perché il fatto di non vedere mi dovrebbe impedire di avere una vita normalissima, con cose da fare, con amiche con cui uscire, e soprattutto senza bisogno di essere guardata da nessuno. Al prossimo imbecille che incontro gli chiedo quante diottrie abbia?

Per un periodo ho pensato di essere    l'unica ad incontrare sta gente che ti fa domande stupide , o che  ha convinzioni assolutamente prive di qualunque cognizione di causa. Invece no, ho scoperto che non sono    l'unica, ho scoperto che c'è gente    Che  probabilmente    lo fa di professione,. Sono i domandatori seriali. questi  esemplari , Per metà uomo e per metà imbecille,   Vagano inutilmente    Per il mondo, con il solo scopo di fare   domande   assolutamente fuori da ogni grazia di Dio. Deve essere per forza così, altrimenti non si spiega,   Quello  deve essere proprio il tuo lavoro,   tu probabilmente lo fai  di mestiere, perché secondo me ci vuole del tempo per partorire tali amenità. Anche perché molto spesso la domanda è anticipata da frasi del tipo: sai ci  ho pensato molto prima di farti questa domanda; oppure è tanto tempo che volevo farti questa domanda, E a me viene da pensare: cioè tu c'hai anche pensato  prima di chiedermi sta cosa ? 
Io non condanno la curiosità o il fare domande, anzi, ci mancherebbe, perché io sono ben disposta   a spiegarti come riesco a fare una cosa anche senza vedere, quello che credetemi  mi infastidisce di più  non è la domanda in sé, ma è il farti una domanda con l'insinuare già che tu quella cosa non riesca  a farla, O peggio ancora,  se nel sentirci dire che facciamo una determinata cosa O compiamo una certa azione, insinuate che non sia possibile. ad esempio io un giorno parlando ho detto: devo tornare a casa perché devo fare la lavatrice, la risposta è stata una risata seguita da: perché, tu sai fare la lavatrice? Ma perché sono monca che non riesco a fare la lavatrice? Spesso quando parlo con le persone mi sento come se dovessi sempre dimostrare di essere come gli altri, perché per gli altri non è scontato che io sappia fare delle cose, e, intendo  io" in quanto non vedente. È  ovvio che io non veda e che abbia dei limiti, ma ci sono delle cose che non implicano assolutamente l'uso della vista, o per le quali si può sostituire il tatto o l'udito alla vista, quindi si possono comunque fare.
   Voglio provare a parlarvi delle molte domande sconvolgenti e a tratti allucinanti, che sono state  rivolte  a me oppure a   altri  ciechi    di mia conoscenza.
Un argomento che mi sembra importante trattare è  la scelta del termine non vedente oppure cieco.voi non avete idea degli equivoci che si creano alla parola cieco, oppure  cieca. Se ti presenti dicendo che sei cieca, c'è il rischio che pensino che tu sia cecoslovacca! Dannazione... sono cieca nel senso che non ci vedo, "non so 'na cieca de   Praga",  come diceva Carlo Verdone in un   famoso film. Se invece al contrario sono italiano ma vivo in Slovenia, e ti dico che parlo il cieco, tu non puoi chiedermi: " ma allora parli quella lingua fatta tutta a  puntini?",   Soltanto perché come professione creo  oggetti per non vedenti. Io sarò anche cieca ma tu non sei in grado di decontestualizzare buon cielo!
 Io spero di non sconvolgere nessuno,  ma pensate, noi ciechi sappiamo mangiare da soli. Sappiamo dove sta la nostra bocca, sappiamo addirittura distinguere il piatto dal bicchiere  oppure  la forchetta dal cucchiaio e pensate, sappiamo anche cosa c'è nel nostro piatto. Avete mai pensato che in casa nostra,  ad esempio,   la spesa la facciamo noi, che magari cuciniamo anche noi, perché si., incredibile ma vero,    siamo in grado di fare una lista della spesa , andare a fare la spesa e anche cucinare
     
Quando sono andata a vivere con il mio compagno, una persona mi ha detto che credeva che lui la mattina,  prima di uscire mi mettesse sul divano e che io lo aspettassi lì tutto il  giorno! Ecco adesso, secondo voi, si può partorire un pensiero del genere? Ma Dio mio, se  l'unica cosa che fossi stata in grado di fare era restarmene per un giorno intero  appollaiata sul divano, ci sarebbero stati i presupposti per una denuncia per abbandono di incapace...ma  vorrei far notare che non sono   stata abbandonata e che , soprattutto,   non sono incapace. Questo perché dai comunque  per scontato Che io possa avere delle cose da fare in casa mia. Ti assicuro che noi in casa nostra, ovviamente con le nostre strategie, riusciamo  a occuparci della casa,    Perché c'è anche la convinzione che le nostre case siano ad esclusiva competenza, di  nostro marito, dei nostri genitori, o addirittura di una badante, beh vi assicuro che non è così, vi assicuro che a casa mia, non si muove una foglia che Annalisa non voglia. Basta organizzarsi, E con un po' di impegno e una buona dose di fantasia,  riusciamo a fare molte cose.

La gente o non si pone delle domande o nel caso se le ponga se le pone  sbagliate. Chi  ci vede per la prima volta o chi comunque ci conosce ma non ci conosce bene, è probabile che ci veda fuori casa, fuori dal nostro contesto, luogo in cui noi abbiamo ovviamente più difficoltà. È ovvio che in casa altrui o anche in un ristorante io abbia bisogno di aiuto per muovermi, o ad esempio per farmi accompagnare al bagno, molto semplicemente perché non conosco quel bagno.ma tu come puoi pensare che io a casa non faccio la pipì perché devo aspettare che mi ci porti il mio compagno o la mia mamma O chiunque altro si trovi nei paraggi. È così difficile capire che anche se non vediamo siamo persone adulte, non siamo bambini che hanno bisogno di essere portati in bagno e aiutati anche dentro al bagno. 
Un'altra cosa che si fa, è che si tende a pensare che in qualunque situazione chi non vede abbia bisogno di aiuto, ma vi assicuro che chi ha bisogno di aiuto lo chiede. Ad esempio se incontrate un cieco per strada con il suo bastone bianco, non chiedetegli se  sia presente a se stesso e se sa dove si trova, perché è un non vedente, non un malato di Alzheimer. E ancora se un non vedente sta salendo su un autobus, soprattutto se è una donna, se ha bisogno potete aiutarla, ma per favore non prendetela in braccio per farla salire, se  un non vedente attraversa la strada, non afferratelo   per aiutarlo, perché girandolo potreste disorientarlo, e se sta salendo o  scendendo un gradino non sollevatelo per un braccio perché potreste  fargli perdere l'equilibrio. In ultimo ma non meno importante, se vi capita di vedere un cieco ad un incrocio, non portatelo dall'altra parte della strada, perché è probabile che se non ve  lo chiede  non debba attraversare ma magari sta soltanto aspettando qualcuno. A causa di questi buoni samaritani non interpellati, ci sono un  numero non identificato di   ciechi che si ritrova così, come  per magia dall'altra parte della strada. Se volete aiutarci è sufficiente porgerci un braccio o se ci conoscete,  anche prenderci per mano, va bene, ma non stringeteci il braccio con la mano come fanno i carabinieri quando arrestano qualcuno, vi assicuro che è fastidioso e imbarazzante. comunque se incontrate un non vedente seduto su un autobus, su una panchina, o dovunque esso sia, potete anche sedervi accanto a lui, giuro che non è un appestato.
 Tra le domande più stupide e  fastidiose ci sono quelle che riguardano la cura del corpo: ma come fai a lavarti i  capelli? Ma chi ti fa la doccia? Ma come sei carina, la tua mamma ti ha proprio vestito bene!  Certo che si capisce che   tuo marito  ti vuole proprio bene, ti veste  davvero bene!  Ma    la signora che ti guarda (Che ovviamente è la signora che ti fa le pulizie) ti fa anche la doccia? Ecco a questi bisognerebbe rispondere :" ma te, invece di stare qui a farmi domande, perché non fai qualcosa di utile per te, ad esempio fare una capatina al Centro igiene mentale ?" Ma      perché io dovrei farmi fare la doccia da qualcun' altro, e soprattutto perché dovrei avere difficoltà a lavarmi i capelli? ma tu ti lavi i  capelli con gli occhi aperti o che ne so io, davanti allo specchio ? E soprattutto per quale motivo dovrei avere una persona che mi guarda, ma poi pensa  che ansia, tutto il giorno con sti  due occhi addosso, Ma poi  secondo te   Ste Cristiane stanno tutto il tempo a guardare me, ma avranno anche di meglio da fare non trovi?    E poi ti pare che io a 30 o quarant'anni mi faccia vestire dalla mia mamma o dal mio compagno. Se capita, ad esempio,  di dover    fare una  visita piuttosto che un'ecografia, O che so io, una radiografia,  insomma una situazione in cui bisogna spogliarsi e rivestirsi,      c'è sempre qualcuno che ci  vuole aiutare...     ma non toccarmi, so    Spogliarmi e rivestirmi da sola! Ma  cosa avete in quelle teste? Ma non vi sfiora l'idea che avendo consapevolezza del nostro limite  riusciamo tranquillamente a fare da soli, e inoltre  abbiamo un armadio perfettamente organizzato. Forse molti non sanno cogliere le sfumature ma c'è una importante differenza tra chiedere: come fai a riconoscere i vestiti ed eventuali colori  e chiedere chi ti veste? Rifletteteci!
 Tra l'altro forse alcuni non si sono resi conto che siamo nel 2021, e che  la tecnologia ha fatto passi da gigante, ci sono persino degli apparecchi che riconoscono i colori, e che ci possono aiutare nell'eventualità di scegliere i vestiti, a meno che non si sia trovato un altro escamotage.
 A  proposito poi  di tecnologia, sappiate che oggi grazie alla domotica possiamo utilizzare qualunque tipo di elettrodomestico rendendolo accessibile, e  con pc e cellulari si può tranquillamente leggere e scrivere, quindi potete anche evitare di accusarci di essere truffatori se scrivendo diciamo di essere non vedenti, perché ci sono  alcuni Che pensano ancora che   un non vedente non possa ne   leggere né   scrivere. 
Il problema di fondo è sempre lo stesso, che le persone si prendono la briga di parlare senza conoscere e  senza informarsi prima. C'è ancora chi chiede: ma perché non hai fatto la scuola per quelli come te? Ma io suppongo che neanche tu abbia fatto la scuola per quelli come te, perché se fossi andato a scuola forse una domanda così non me l'avresti fatta.    Oppure  ma davvero frequenti l'università?   Ma l'università per quelli come te? Certamente  perché suppongo che  a quelli come te neanche li facciano  entrare all'università.  .
L'espressione: "quelli come te" è molto in voga tra i  domandatori seriali. spesso  ci sentiamo dire cose del tipo: dovresti frequentare quelli come te!  Ma perché io come sono? Forse non lo sapete ma è diffusissima l'idea che un non vedente debba stare obbligatoriamente  con un altro non vedente o debba frequentare soltanto amici non vedenti. Io non ho mai sentito dire ad esempio a uno con gli occhi azzurri :" guarda ho conosciuto un  tipo  con gli occhi azzurri come te, dovresti conoscerlo". Invece se c'è un non vedente nel raggio di un  km vogliono farcelo per forza conoscere. Ognuno è libero di stare con chi vuole, io ho amici vedenti,e  amici non vedenti, ma li  ho scelti perché mi piacciono, non in base alle loro diottrie.  Non esiste una legge scritta che stabilisce con chi si debba o no accompagnare un non vedente .   Le convinzioni su come ad esempio un  non vedente scelga il proprio partner sono veramente false e tendenziose. Considerando che non vediamo molti sono convinti che a un non vedente sia sufficiente che l'altro respiri per essere inserito tra la lista dei papabili. Ci'è la convinzione che noi non proviamo attrazione fisica, non potendo vedere, o che possiamo provare attrazione fisica soltanto dopo aver letteralmente toccato L'altra persona. Fidatevi che non è così.    L'attrazione fisica è una reazione chimica che esula dal vedere o  meno, ve  lo assicuro, ma poi questa è una cosa che dovremmo sapere già  tutti, vedenti e non, perché nella questione. Attrazione fisica   entrano in gioco parecchi altri fattori. io ad esempio lo so  che Luca argentero È L'essere più bello in assoluto di tutto il pianeta terra,  anche se non lo vedo.  Non  chiedetemi come, ma lo so. Come so  benissimo che il mio compagno, ahimé, non somiglia Per niente a Luca argentero, ma prima o  poi me ne farò una ragione.  Un'altra curiosità, secondo me anche un po' morbosa, riguarda l'idea che hanno molti sulla sessualità di un  non vedente.non chiedetemi perché ma c'è una parte di questi  domandatori seriali, che è convinta che noi  non vedenti siamo  esseri asessuati, un'altra parte associa il non vedere a pratiche sessuali estreme. Non avete idea delle  domande davvero inqualificabili ed anche estremamente imbarazzanti  che ci vengono rivolte.  Vorrei tranquillizzare quelli che candidamente ci chiedono: "ma voi non vedenti fate sesso?". Ma per quale motivo non dovremmo farlo? Davvero, non mi sembra così complicato, figurati, non abbiamo neanche bisogno di spegnere  la luce Per creare un po' di atmosfera...
  Le domande inopportune non si limitano soltanto al sesso, ma toccano spesso  un altro argomento,anche questo molto intimo e personale:i   figli !  Sì, perché  sembra che tutti si sentano in diritto di intervenire quando un non vedente parla di voler avere dei figli oppure se   dei figli ce li ha già . Io non credo ci sia bisogno di spiegare che la scelta di avere  un figlio sia    una scelta delicata  e anche molto privata, ma per chiunque non solo per un non vedente, ma è capitato a molte di noi di comunicare alle nostre famiglie di aspettare un bambino, entusiaste, ma di sentire in risposta soltanto un   silenzio assordante, O di sentirci dire che siamo delle pazze.  È capitato di sentirsi dire: tu vuoi un figlio? Ma tanto neanche lo vedi che ci devi fare con un figlio? Capita anche che a   un non vedente che vuole adottare un figlio venga detto da un assistente sociale: "speriamo che il giudice non abbia pregiudizi verso i non vedenti!". Scusatemi, ma che tipo di pregiudizio si può avere nei confronti di un non vedente? Io non riesco a figurarmelo un giudice che è abituato a giudicare criminali, assassini, mafiosi, camorristi, pedofili, poi di fronte a un non vedente pensa: "no per carità a questo essere spregevole un figlio non glielo faccio adottare!". Non so a voi ragazzi, ma a  me sembra davvero una follia.E credetemi, non va meglio a chi un figlio ce lo ha  già, mi hanno raccontato di  bambini, Che stavano  al ristorante con i genitori non vedenti,   Ai quali   è stato detto:"ma   che bravi, così piccoli fate già il volontariato!". Perché a te non sfiora assolutamente l'idea che quelli sono due genitori non vedenti che portano  semplicemente   i figli Al ristorante.  O peggio ancora maestre che chiedono a una bambina se la mamma non vedente le prepara da mangiare, e se è lei a    vestire la sua mamma prima di venire a scuola. C'è anche       chi incontrando  una   mamma non vedente con la propria  figlia grande le abbia detto  "brava, hai fatto bene che te la sei presa già grande". Scusa, ma cosa pensi che l'abbia partorita direttamente ventenne, oppure che l'abbia vinta in un gioco a premi? io veramente resto basita! Mi racconta una mia amica non vedente,  che ha dei figli, Che qualche anno fa nella compilazione di un questionario le viene chiesto, fra le tante domande se  lei avesse  figli. La mia amica,  che di figli ne  aveva risponde di sì.  A questo punto l'altra trasale e le dice: "ma signora non è possibile che lei abbia dei figli"!!! La  mia amica ovviamente insiste dicendole che si , è possibilissimo, perché lei  i figli ce li ha!!!  Quella però, convinta di sapere il fatto suo, non demorde e    le risponde: "no signora, lei non può avere figli, perché io so per certo che le Donne  non vedenti non hanno le mestruazioni". Io non sto scherzando questa gliel'ha  detto davvero. Cioè fammi capire, tu dici ad una donna non vedente che ha dei figli che non è possibile che li abbia. A parte che mi sfugge davvero il nesso tra occhi e apparato riproduttivo, ma tesoro mio, io non avrò le mestruazioni, ma a te hanno reciso Le connessioni prefrontali dell'encefalo, altrimenti non si spiega il perché tu sia ridotta così... Cioè ragazzi, ma che paura, voi capite che questi stanno in mezzo a noi?
Io per anni sono andata  a prendere mio nipote a scuola, ovviamente per raggiungere la scuola mi facevo accompagnare.un bel giorno la maestra dice a  mia sorella che potrebbe essere un problema il fatto che io vada  a prendere mio nipote a scuola perché sono  non vedente. E sapete quale  sarebbe stata  la soluzione della scuola? Togliere la delega a me che sono  la zia e darla a chiunque mi accompagnasse. Secondo la scuola sarebbe stato  più idoneo un qualunque estraneo   Per  prendere mio nipote piuttosto che io che sono la zia ma  non vedente. Vi assicuro che io ho continuato tranquillamente ad andare a prendere mio nipote, perché le  argomentazioni mie e di mia sorella sono state più che convincenti, a Roma si dice, che l'abbiamo fatta sentire un pizzico. L'ignoranza delle persone arriva a pensare di poterti impedire di fare qualcosa Che è  nel tuo pieno e completo diritto, e questa cosa è davvero molto grave. 
Un'attenzione a parte va data agli esseri aberranti .  quelli che apparentemente per nessun motivo, dicono cose davvero cattive. Ci sono persone che hanno il coraggio di andare da una  bambina  non vedente E di chiederle se abbia o no i   genitori, o se viva . in un orfanotrofio.   C'è chi ha  l'ardire di chiedere ad una mamma ,di fronte alla sua  bambina non vedente,   perché la tenga con sé e non decida di mandarla in un istituto. Ci sono professori che dicono a un   alunno  non vedente che sanno già che lui   Potrà raggiungere  soltanto    obiettivi minimi nella sua carriera scolastica. C'è chi dice ad una donna adulta non vedente che non può decidere lei se  un domani vorrà donare gli organi, ma le dice che questa decisione dovrebbe prenderla sua mamma al posto suo. C'è chi dice a un non vedente che non può firmare, e che dovrebbe farsi mettere un tutore, ergo dovrebbe farsi togliere la possibilità di prendere decisioni per se . c'è chi  dice a una donna maggiorenne non vedente, che può andare a votare solo accompagnata dai suoi genitori, io ad esempio che i genitori non ce li ho più, di conseguenza avrei perso il diritto al voto. Ci sono molti, anzi moltissimi che quando siamo accompagnati, ma ovunque, da un medico, alla posta,  in banca , in un ufficio pubblico, non parlano con noi, ma parlano con chi ci accompagna, e se glielo facciamo notare continuano imperterriti a parlare con chi ci sta accanto, come se noi non fossimo in grado di rispondere alle loro domande. C'è chi sostiene che non dovrebbero darci la possibilità di prelevare da soli alla posta o in banca perché noi saremo facilmente abbindolabili, quindi potremmo prendere i nostri soldi e consegnarli a qualcun altro. Ma chissà poi perché?    C'è chi  vedendoti con l'orologio ti chiede l'ora pensando di farti una domanda a trabocchetto, ed è così ignorante da non sapere che ad oggi esiste qualunque tipo di orologio parlante o  anche in braille. C'è chi ti dice che si,  sarai pure cieco, ma sei fortunato perché chissà quanto prendi di pensione,. E c'è anche chi, vedendoti passare,  dice ad alta voce,: "  poverina, ma non è meglio che muoiono da piccoli invece di vivere così".
Una sera una persona è andata dal mio compagno, e  gli ha detto: "certo che tu con questa farai  sicuramente  una vitaccia", ovviamente si riferiva a me.  Ho pianto per giorni. Davvero non vi viene il dubbio che  se siamo sposati, fidanzati o conviviamo, È perché i nostri compagni o le nostre compagne      hanno scelto noi perché vogliono stare con noi, È perché sono felici con noi. Davvero avete bisogno che questo vi venga spiegato?  Possibile che non capiate che siamo stufi di sentirci dire: "certo il tuo compagno Deve  essere proprio bravo", ma perché, ti risulta che io sia una Serialkiller, oppure: "hai un figlio?  tuo marito deve essere proprio in gamba ", dannazione... io sono in gamba, non solo mio marito.
C'è una citazione che amo, e credo si addica alla situazione, che recita così: "ci sono tante forme di disabilità, la più pericolosa è essere senza cuore".
Ho lasciato in ultimo una particolare categoria di domandatori seriali, quelli che credo, poveretti, non siano presenti a se stessi, ed hanno una voce interiore che li spinge a dire o fare  una castroneria    qualunque,, È più forte di loro, non possono trattenersi... sono quelli che   se  incontrano un  non vedente, senza neanche salutarlo,  gli  mettono Dei soldi nella mano! Sono quelli che ti chiedono  come fai a piangere se non hai mai visto come si piange. oppure  ti chiedono se puoi parlare non riuscendo a vedere il labiale degli altri. Accidenti, tu vuoi sapere se io riesco a parlare?  vai  a chiederlo  Al mio compagno, E in realtà dovresti chiedergli quanto posso   parlare prima di riprendere fiato. Quelli che se ti incontrano con il bastone bianco ti chiedono se stai tornando dalla montagna, o se con il bastone bianco al mare riesci a trovare l'oro. Quelli che ti raccomandano di non uscire di notte perché se incontri delle scale potresti cadere, certo perché io a mezzogiorno , secondo te, le scale le  vedo?   Quelli che ti chiedono come fai a sapere se è  mezzogiorno o   mezzanotte, ma cosa credi che io viva sequestrata in un bunker? Quelli che parlano di te  con la persona che ti sta accanto, perché si sono accorti che non ci vedi, e dicono cose del tipo: "ma poverina che cosa le   è successo"?... imbecille ti sento !!! Parli a 10 cm da me come puoi pensare che non ti senta? Quelli che dopo essersi accorti che non ci vedi ti dicono: "ma che peccato, sei anche carina "!!! Scusami, ma che cosa vuol dire, se ero, come si dice a Roma: 'na busta de  fave, mi meritavo di essere cieca? Guardate che non vedere non è una punizione è una condizione. 
E poi ci sono loro...  questi esemplari di cui vi andrò a parlare, credo ne distribuiscano un tot per città, perché vi posso giurare che ogni non vedente ne ha incontrato uno, sono quelli che si avvicinano e ti chiedono: " indovina chi sono"? ... ma così, di primo acchito, direi che tu faccia  parte del nucleo operativo speciale delle T.D.C. E mi sembra opportuno chiarire che l'acronimo non si riferisce alle teste di cuoio.
Io devo dire un pazzesco grazie a tutti i miei amici e le mie amiche non vedenti che hanno contribuito con i loro racconti, siete impagabili.Io non lo so se sono riuscita a farvi sorridere o in alcuni momenti a farvi arrabbiare, spero però di essere riuscita almeno per un istante a farvi pensare...
Il mio compagno mi dice spesso: "sembra sempre che tu debba dimostrare qualcosa a qualcuno". È vero, è proprio così che mi sento, mi sento sempre come se dovessi dimostrare qualcosa a qualcuno, e a volte questo mi sfianca. È  come se dovessi provare a dare sempre un po' di più, perché so già che chi mi sta di fronte pensa che io possa dare solo un po' di meno. Sembra sempre che quello  che provo a dare non basta mai.le cose che sento dire di me mi fanno sentire così...

A me non sembra così difficile,  io credo che sarebbe sufficiente   pensare   solo un momento in più, prima di aprire la bocca e dargli fiato, E bisognerebbe farlo  sempre,   con chiunque incontriamo sul nostro cammino.
Concludo prendendo in prestito Le parole di una meravigliosa canzone di Cesare Cremonini: " le tue parole fanno male, sono pungenti come spine, sono taglienti come lame affilate e messe in bocca alle bambine, possono far male, possono ferire... le tue parole sono mine, le sento esplodere in cortile, al posto delle margherite, ora ci sono cariche esplosive".

Orlando Nibbio
Cell 3397061348

Nessun commento:

Posta un commento