giovedì 10 dicembre 2020

LA VIVI VEJO AL 2° CORSO DI FORMAZIONE , ACCESSIBILITà E ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PER UN'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA PIù VICINA AI CITTADINI CON DISABILITà

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 Ho partecipato nella giornata di oggi, 10 dicembre, in qualità di formatrice 
, al Secondo Corso di Formazione per l'abbattimento delle barriere architettoniche per un'inclusione che guarda al futuro (speriamo non troppo lontano)  organizzato da ANGLAT. 
A più di trent'anni dal DM del 14 giugno 1989 Art. 1, che descrive le barriere senso percettive  all'interno delle barriere architettoniche in questo modo: 
a. gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare per coloro che hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma temporanea 
b. gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione  diparti, attrezzature o componenti
c. la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per  chiunque ed in particolare per i non vedenti, gli ipovedenti e i sordi.

Siamo ancora ben lontani da una vera e propria messa in atto di questa norma che spesso non viene considerata in pieno e si continua a pensare all'eliminazione delle barriere fisiche ma non si tiene conto che per le disabilità  sensoriali servono soprattutto segnalazioni acustiche e tattili per segnalare i pericoli o i possibili ostacoli.

Le barriere architettoniche non sono solo i passaggi troppo stretti o i gradini, ma possono essere gli impedimenti non necessariamente visibili come la mancanza di segnalazioni o accorgimenti che servono per l'orientamento della persona non vedente o sorda.  
    
Per superare le barriere percettive non è sempre necessario effettuare opere strutturali ma a volte basta istallare segnali e guide tattili all'esterno e mappe tattili all'interno degli edifici.
Allo stesso tempo è importante che non vengano posizionati ostacoli che possono impedire il passaggio, come le campane del vetro o i cassonetti sui marciapiedi troppo stretti, o i rami degli alberi che non vengono potati e scendono troppo in basso, o rampe e discese che non vengono segnalate.
La Convenzione ONLU sui diritti dei disabili e la legge Europea sull'accessibilità prevedono che la persona non vedente possa andare in giro da sola.  Dopo tutto l'essere accompagnati è in contrasto con il concetto di autonomia.
A Roma, come in molte altre città d'Italia, le sanzioni per la mancata accessibilità  ai luoghi pubblici, ai ristoranti, agli uffici, alle università, ai parchi, sono all'ordine del giorno e questa idea di inclusione è  ancora lontana dall'idea europea di accessiblità e finchè non ci si mette in regola, non potremo pretendere di spostarci in classifica verso i primi posti.
Desidero ringraziare l'ANGLAT per questa opportunità e il fotografo e amico alberto Molinas che ha sfidato il Covid ed è uscito a raccogliere diverse immagini di "inaccessibilità e degrado".
Ma noi non perdiamo mai la speranza.
di Paula Morandi Treu
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