mercoledì 25 ottobre 2017

World Usability Day l'8 e 9 novembre a Roma



La tecnologia sta avanzando in parallelo a cambiamenti politici e demografici: è un momento cruciale in cui possiamo e dobbiamo contribuire a plasmare un futuro migliore. 

ROMA. Creare tecnologie e prodotti per tutti, sottolineare l'accessibilità e l'usabilità di servizi, mettere l'empatia alla base di un processo di progettazione human-centered: è questo il focus su cui si confronteranno gli oltre 15 speaker italiani e internazionali durante le due giornate della quarta edizione del World Usability Day Rome, in programma per l'8 e il 9 novembre a Parco Leonardo, Fiumicino (Roma).

Tra di loro, Emmanuel Sevrin - Project manager UN World Food Programme, con un intervento incentrato sul miglioramento della user experience dei servizi digitali pensati per i rifugiati; Matteo De
Santi - UX/UI e Product Designer- e Lorenzo Fabbri - Content Designer, del Team per la Trasformazione Digitale, che presenteranno il progetto Designers Italia; Ernesto Belisario - avvocato e Senior partner di E-Lex, che illustrerà in modo chiaro e veloce le opportunità offerte dal Foia, la legge che permette a chiunque l'accesso a documenti e dati detenuti dalle pubbliche amministrazioni; e Rosana Ardila - Open Innovation Manager di Mozilla, sulle opportunità offerte dalla delocalizzazione dei processi di sviluppo e design in un'ottica di ampliamento dell'inclusione.

Organizzato per il quarto anno consecutivo dalla Experience Design Agency nois3, il World Usability Day porta avanti la mission di diffondere buone pratiche di progettazione e user centered design, e si inserisce in un network verticale ampio e consolidato negli anni. Al centro del dibattito dell'edizione di quest'anno, la Inclusion through UX: e cioè la user experience come promotore dell'inclusione, il design thinking per creare tecnologie e prodotti per tutti, l'accessibilità e l'usabilità di servizi, l'empatia come base di un processo di progettazione human-centered.

«Il mondo sta cambiando, ma le società faticano a trasformarsi in comunità aperte, bilanciate e soprattutto inclusive. La tecnologia sta avanzando in parallelo a cambiamenti politici e demografici: è un momento cruciale in cui possiamo e dobbiamo contribuire a plasmare un futuro migliore, dove l'essere umano torna al centro della progettazione di sistemi e servizi inclusivi - spiega Carlo Frinolli, CEO di nois3 e Founder di WUDRome -. Dobbiamo tenere presente l'unicità delle persone, i contesti e le problematiche che vivono quotidianamente, i bisogni e le necessità che hanno. Abbiamo dunque il compito di progettare per tutti, non solo per le società più evolute economicamente».

Diario del Web del 24-10-2017

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